In questo articolo vi parlo di Omega Speedmaster ST 105.012 ("ST" prima della referenza sta per "STEEL", acciaio), che venne prodotto dal 1964 al 1968. Questa referenza viene spesso indicata dai collezionisti e dagli appassionati come "Original Moonwatch", perché venne utilizzata durante la Missione Apollo 11 della NASA, nel 1969, che portò l'uomo per la prima volta sul suolo lunare; oppure la si vede indicata come "Pre-Moon", a significare il fatto che fu prodotta prima dello sbarco sulla Luna; oppure ancora come "Transitional", per le modifiche che furono apportate e che decretarono da quel momento in poi l'aspetto definitivo del Moonwatch, come è arrivato fino ai giorni nostri.
Omega ST 105.012 ed il suo stretto legame storico con la conquista dello spazio.
Durante la missione Apollo 11, Omega Speedmaster, con la referenza ST 105.012, era in dotazione a ogni membro dell’equipaggio (il comandante Neil Armstrong, il pilota del modulo lunare Edwin “Buzz” Aldrin e il pilota del modulo di comando Michael Collins).
Il modulo Apollo 11 atterrò sulla Luna il 20 luglio 1969 ed il primo passo sulla superficie lunare fu compiuto il giorno successivo, il 21 luglio, da Neil di Armstrong, che però aveva lasciato il suo segnatempo all'interno del modulo di allunaggio, a seguito della rottura del cronometro di bordo. Pochi minuti più tardi fu il turno di Buzz Aldrin, che invece aveva al polso il suo Omega Speedmaster ST 105.012.
I severi test di resistenza della NASA atti a selezionare un cronografo per i suoi astronauti furono effettuati sulla referenza ST 105.003 (riferimento interno NASA 6049), che avrebbe fatto parte dell'equipaggiamento ufficiale degli astronauti della missione Gemini.
L'Omega Speedmaster ST 105.012, invece (riferimento NASA 6126) fu in seguito scelto per le missioni Apollo senza bisogno di effettuare nuovi test.
La referenza ST 105.012 segna una tappa particolarmente importante nella storia di Omega Speedmaster, anche grazie alle varie modifiche apportate.
Omega Speedmaster ST 105.012 non è l'evoluzione diretta, e quindi non è "figlia", della referenza ST 105.002.
Infatti, quando nel 1964 terminò definitivamente la produzione del modello ST 105.002, esso venne sostituito dalla referenza ST 105.003, e parallelamente fu creata una nuova linea di prodotti denominati "Professional", che iniziarono proprio con la referenza ST 105.012, con la quale vennero apportate diverse modifiche. È interessante notare che la referenza ST 105.012 apparve nel primo trimestre del 1964, cioè due o tre mesi prima rispetto alla ST 105.003.
Questo modello di Omega Speedmaster, con referenza ST 105.012, fu quindi il primo di una nuova linea di prodotto: la Speedmaster Professional, i cui modelli discendenti vengono prodotti tutt'oggi.
Varianti e referenze
La referenza ST 105.012 è stata prodotta tra il 1964 e il 1968 in 4 varianti: 105.012-63, 105.012-64, 105.012-65 e 105.012-66. La produzione totale di tutte le varianti è stimata tra le 24.000 e le 24.500 unità. La variante meno comune è la 105.012-63, di cui si stima siano stati realizzati meno di 2.000 esemplari.
Numeri di serie
Vi ricordo che quando si parla di numeri di serie, si parla di quelli del movimento. Qui di seguito, una tabella riepilogativa con anno di produzione, modello, calibro e range dei numeri seriali.
Versioni speciali
Omega Speedmaster ST 105.012-63 A.C.P.: Questa speciale versione, che sotto la scritta "Professional" presentava la scritta A.C.P., fu prodotta in 50 esemplari, su commissione da parte di un cliente importante: l'Automóvil Club Peruano (A.C.P.). Il quadrante, come anche tutte le altre referenze 105.012-63, non presentava le "T" a fianco della scritta "SWISS MADE", poiché la legge che obbligava all'indicazione del trizio fu varata solo il 1 Luglio 1964, e questi esemplari vennero prodotti prima.
Omega Speedmaster ST 105.012-66 Racing Edition: Questa versione è molto rara, e a differenza di quelle standard, presentava un quadrante particolare, con indici delle ore divisi in due parti: nella metà interna erano del classico colore "crema" e nella metà esterna invece erano rossi. Gli indici del 1/5 di secondo (le 4 piccole "tacchette" tra le tacche dei secondi) presentavano invece una forma alternata (esterno-interno) fra un secondo e l'altro (vedi foto sotto). Le lancette di ore e minuti presentavano un contorno anch'esso rosso, mentre la piccola lancetta dei secondi continui sul quadrante ausuliario ad ore 9 diventava tutta rossa. Essendo di produzione post luglio 1964, riporta le "T" per l'indicazione del trizio a fianco della scritta "SWISS MADE". Vi ricordo poi che di questa edizione Racing esistono due tipi di quadranti: uno con il logo metallico applicato, come tutte le altre referenze 105.012-xx, e l'altro, come nella foto sotto, con logo stampato direttamente sul quadrante.
Movimento
Questo modello, come quelli prodotti fin dal 1957, montava il calibro 321, che poi in seguito venne sostituito dal calibro 861.
Cassa ed anse
La cassa, aumentata a 42 mm di diametro, adottava ora una forma asimmetrica, con lo scopo di offrire una maggiore protezione alla corona ed ai pulsanti cronografici. Questo cambiamento decretò anche il passaggio dalle anse cosiddette "dritte" a quelle "ad elica".
La manifattura delle casse, per l'ultima referenza prodotta, e cioè la ST 105.012-66, venne assegnata a due differenti aziende: Huguenin Freres (sigla "HF"), che già realizzava anche le casse delle referenze precedenti (sia di questo modello che di quelli degli anni indietro, fin dal 1957) e La Centrale Boîtes (sigla "CB"). Se si confrontano le anse di ciascun produttore, si nota come quelle di Centrale Boites abbiano una ulteriore sfaccettatura proprio nel punto in cui l'ansa curva verso l'interno. Questa differenza la si vede soprattutto in esemplari con cassa "CB" che non sono mai stati lucidati, e quindi si trovano allo stato "di fabbrica". Centrale Boites ha fornito casse per un solo anno circa, ed in numero esiguo, ed è per questo che queste versioni, soprattutto se non lucidate, sono molto ambite dai collezionisti. Per distinguere le due varianti si utilizza la sigla del produttore della cassa dopo la referenza, e quindi avremo: 105.012-66 CB per Centrale Boites e 105.012-66 HF per Huguenin Freres.
Proprio perché ci fu questa sovrapposizione di due produttori, Omega fece incidere, nella parte interna del fondello, oltre al numero di referenza, anche il marchio che identificava l'azienda che aveva prodotto la cassa.
Lancette
Sull'Omega ST 105.012 vennero proposte, come sul modello 105.003, le lancette delle ore e dei minuti in configurazione "a bastone", la lancetta cronografica dei secondi (quella grande centrale) "a lancia" e le 3 lancette dei quadranti ausiliari anch'esse "a bastone". E' con gli ultimi seriali della referenza 105.012-66 che si vede la modifica della sola trotteuse (la lancetta centrale dei secondi), che diventa a "lancia corta" e "coda tronca", come la vediamo negli Speedmaster moderni.
Fondelli
Il fondello dell'Omega Speedmaster ST 105.012 aveva una doppia smussatura fino alla referenza 105.012-65; La referenza 105.012-66 presentava invece una singola smussatura, che continuò ad essere proposta anche nei modelli degli anni successivi.
Quadranti
Tutte le varianti riportavano per la prima volta sul quadrante la scritta "Professional".
Per quanto riguarda, invece, i contrassegni "T" ai due lati della scritta SWISS MADE (posta sotto l'indice delle ore 6), che indicavano l'utilizzo del trizio come materiale di luminescenza di lancette ed indici, nei primi esemplari prodotti della referenza 105.012-63, essi non erano presenti. Mentre in seguito i quadranti di questa referenza (-63) e di tutte le altre (-64, -65, -66) vennero dotati dei contrassegni "T", per ottemperare ad una direttiva del Ministero degli Interni svizzero. Esistono anche esemplari che montano quadranti con le "T" stampate in modo asimmetrico, perché esse furono aggiunte successivamente (vedi il nostro articolo sulla luminescenza degli Speedmaster qui).
Nella scritta del logo "OMEGA" la forma della "O" passò dall'essere "ovale" all'essere "tonda", su tutte le referenze del modello ST 105.012.
Pulsanti e corona
L'Omega Speedmaster ST 105.012 come abbiamo visto, venne dotato di una cassa asimmetrica per fornire maggiore protezione a pulsanti e corona, e per questo vennero adottati dei pulsanti più grandi di diametro e più corti (detti "Wide & Short"), per l'esattezza 5 mm di diametro e 2,7 mm di lunghezza (quest'ultima misura viene spesso indicata con 3 mm). I pulsanti sono composti da due parti: un piccolo "tubicino" che si va a collegare con il movimento dell'orologio, ed un "cappuccio" che è la parte che si vede, e che si preme con il dito. Le misure appena elencate non comprendono l'intero corpo del pulsante, ma si riferiscono unicamente al suo "cappuccio". Di norma i "tubicini" dei pulsanti venivano avvitati alla cassa, ma nel modello 105.012, ed anche nel 105.003, furono invece "incassati", e cioè bloccati ad incastro.
La corona montata era a 24 denti e misurava 6,75 mm di diametro, con uno spessore di 3,8 mm; essa presentava il logo Omega stretto con i piedini "dritti", e viene spesso citata dai collezionisti come "tipo 1". Ho specificato quest'ultimo dettaglio perché vi sono anche altre due tipi di corone, sempre a 24 denti, prodotte successivamente: una con il logo Omega stretto con i piedini che presentano due punte rialzate, conosciuta come "tipo 2", e l'altra con il logo Omega stavolta largo, sempre con i piedini dalle punte rialzate, conosciuta come "tipo 3". Le corone di tipo 2 e tipo 3 non vennero mai montate sulle referenze 105.012 di primo impianto; quindi, se trovate un esemplare con una di queste ultime, è perché probabilmente è stata sostituita durante una riparazione.
Lunetta
Tutte le referenze dell'Omega Speedmaster ST 105.012 montavano solitamente la lunetta (o comunemente ghiera) cosiddetta "Tachimetrica" graduata su base 500 unità e con la scritta "TACHIMÈTRE" con l'accento sulla prima "E". La numerazione della lunetta presentava due particolarità: il punto sul 90 (o DON, “dot over ninety”), cioè il punto della scala tachimetrica posto sopra il numero e non a fianco di esso, ed il punto del 70 posto in basso a destra (in pratica in diagonale) e non a fianco della cifra o sotto di essa. Queste lunette, dette di tipo "DON", vennero adottate fino alla fine degli anni '60, mentre a partire dal 1970 vennero adottate lunette con i punti in posizione "corretta".
Di solito la lunetta era di colore nero, come quella della foto sopra, ma poteva essere anche blu. Oltre che con scala tachimetrica per misurare distanza e velocità, esistevano anche versioni con scala pulsometrica per la misurazione delle pulsazioni, oppure con scala telemetrica per misurare la distanza da un riferimento udibile o visibile, come una tempesta.
Bracciali
Le varie referenze dell'Omega Speedmaster ST 105.012 montarono di fabbrica tre diversi tipi di bracciali, a seconda dell'anno di produzione; qui di seguito una tabella riepilogativa.
Nella tabella sopra, quando si parla di referenza del bracciale, la prima parte (prima dello "slash" /) fa riferimento al numero inciso sotto la chiusura del bracciale, mentre la seconda parte (dopo lo "slash" /) si riferisce al numero inciso sui finali delle maglie (le due parti che servono per agganciare il bracciale alle anse e quindi alla cassa dell'orologio).
Inoltre, sempre nella clasp (chiusura) del bracciale, sono incisi il trimestre (1,2,3 o 4) e l'anno di fabbricazione.
La scritta "Professional" è legata alla certificazione da parte della NASA nel Luglio 1965? La risposta è NO.
Contrariamente a quanto erroneamente si è sempre detto, e lo si credeva fino a poco tempo fa, la scritta "Professional" sul modello 105.012 non fu aggiunta nel Luglio del 1965, in seguito alla certificazione dell'Omega Speedmaster da parte della NASA per l'uso nelle missioni spaziali, come una sorta di tributo a questo riconoscimento. Se così fosse, tutti gli esemplari del 105.012 prodotti prima di Luglio del 1965 non dovrebbero avere la scritta "Professional".
Come confermato anche da Omega, attraverso il suo museo ed i suoi archivi, possiamo sicuramente affermare che questa versione dei fatti non è propriamente esatta. Infatti la dicitura "Professional" era una caratteristica dell'Omega ST 105.012, che con il suo nuovo design della cassa (asimmetrico), e con i pulsanti e la corona più protetti, acquisiva un aspetto ed una declinazione più professionali. Infatti la scritta apparve sin dai primi modelli, prodotti dal primo trimestre del 1964.
La prova conclusiva può essere trovata neli primi ST 105.012 con referenza 105.012-63 e numero di movimento compreso tra 20.520.xxx e 20.521.xxx.
Il fatto poi che i quadranti con dicitura "Professional" montati fino all'estate del 1964 non avessero le "T" vicino alla scritta "SWISS MADE", ad indicare l'uso del trizio per la luminescenza, provano che essi sono originali di fabbrica, e non sostituiti successivamente, e confermano il fatto che la scritta "Professional" era già apparsa molto prima della certificazione NASA del 1965.
Non so come mai volevo dare 5 stelle me ne ha date solo 1 comlpumenti per questo articolo e grazie delle nozioni che ho apportato.
Salve Paolo, grazie mille per il feedback. Comunque il voto si può sempre cambiare, cliccando di nuovo sulla stella corrispondente al nuovo valore che si vuole lasciare.
Buonasera, Ho un omega seamaster con referenza s 105 012 63, non ho trovato informazioni con la sola “s”.
Grazie