Itala Modello 61

L'Itala Modello 61, anche conosciuta e ricordata come Tipo 61, o semplicemente come "Itala 61" (che però non erano le denominazioni ufficiali), è un'autovettura con motore di 2 litri a 6 cilindri, prodotta dalla casa automobilistica Itala - Fabbrica di Automobili Torino dal 1926 al 1929, e progettata dall'ingegnere Giulio Cesare Cappa, che arrivò in azienda nel 1924, dopo aver lavorato per varie fabbriche automobilistiche ed areonautiche, ed aver progettato modelli di successo, come ad esempio la Fiat 509.

L'Itala Modello 61 venne presentata per la prima volta al pubblico a Ottobre del 1924, al Salone dell'Auto di Parigi, e poi successivamente a quelli di Londra (sempre ad ottobre) e di Bruxelles (a Dicembre). Entrò però in produzione solo a fine 1925, perché, sembra, leggendo alcune riviste dell'epoca, durante i primi collaudi futono riscontrati vari problemi di natura tecnica. E questo è probabilmente vero, perché la Modello 61 fu in realtà un'automobile progettata e costruita in fretta e furia, in quanto, quando Giulio Cesare Cappa entrò in Itala, era già in fase definitiva il lancio commerciale della Modello 60, già ampiamente studiata e collaudata, e pronta per essere venduta. Ma l'ingegnere esaminò la vettura e, da esperto quale era, nonostante essa avesse già riscontrato un notevole successo nei saloni di Milano (Aprile 1924) e Torino (Giugno 1924), egli decretò che non era adatta ai tempi correnti, poiché tecnicamente troppo obsoleta, ma soprattutto troppo pesante (1.037 kg il solo autotelaio, contro gli 800/850 kg. della Itala 61). La dirigenza dell'Itala, però, visti commenti lusinghieri della stampa di settore e del pubblico, esitava ad abbandonare il progetto della Modello 60. Ma Cappa era  determinato, e non fece attendere una sua relazione più dettagliata ed approfondita, nella quale mise in luce le negatività di alcuni (molti, direi) dei componenti di telaio e motore. L'azienda, alla fine, decise di seguire le scelte del neo assunto direttore tecnico Cappa, che era stato chiamato proprio per tentare di risollevare le sorti dell'azienda, e per questo nessuno se la sentì di contrastare le sue scelte: la Modello 60 fu così definitivamente abbandonata.

Nel 1927 venne iniziata la produzione della Itala Modello 61 Sport, che come si deduce dal nome, era più performante, e fu prodotta fino a tutto il 1928.

Nel 1930 venne poi lanciata una versione rinnovata e migliorata del modello standard del 1926, che venne denominata per l'occasione Itala Modello 61 A. La produzione di quest'ultima andò avanti fino al 1932.

Itala Modello 61
Qui sopra, una pubblicità dell'epoca che fa riferimento alla presenza dell'Itala Modello 61 al Salone di Bruxelles.

L'Itala, e soprattutto il creatore di quest'automobile, l'ingegnere Giulio Cesare Cappa, credevano così fermamente nella Modello 61, tanto da pensare di utilizzare, per la prima volta dalla nascita dell'azienda, un logo specifico appositamente studiato per un singolo modello. Lo potete vedere qui sotto:

Itala Modello 61 - LOGO

TELAIO

Il telaio (o chassis, come lo si chiamava all'epoca anche in Italia) dell'Itala Modello 61 venne prodotto in due versioni: a passo lungo (detto "tipo allungato"), di 3200 mm, in grado di ospitare una carrozzeria a 4-5 posti, e a passo corto (detto "tipo corto"), di 3000 mm, in grado di ospitare una carrozzeria a 6-7 posti.

 

Itala 61 - Telaio
Qui sopra, il telaio della Itala Modello 61

 

Itala Modello 61 - LISTINO 1927
Qui sopra, un listino del 1927, dove i prezzi sono differenziati tra telaio "tipo corto" e "tipo allungato"

 

CARROZZERIE DISPONIBILI

Le carrozzerie disponibili per la Itala Modello 61, prodotte da diverse aziende sia italiane che estere, erano le seguenti: Torpedo Lusso, Torpedo Gran Lusso, Coupé, Coupé-Limousine, Coupé deVille, Dorsay-Limousine, Spider, Spider-Coupé, Guida Interna Weymann, Guida Interna Rigida, ecc. (ovviamente sulla pubblicità qui sopra ne sono elencate solo alcune per motivi di spazio ed anche di marketing).

Nella galleria qui di seguito potete vedere le immagini o foto di quelle che sono riuscito a recuperare, con relativa descrizione:

LE PUBBLICITÀ DELLA ITALA 61

La Itala Tipo 61 è stata forse una delle automobili che la casa torinese ha più pubblicizzato in assoluto, e sicuramente è stata la prima a godere di una pubblicità ad hoc, nel senso che, se solitamente venivano reclamizzati più modelli contemporaneamente, in questo caso si scelse di far uscire molte inserzioni che parlavano specificamente solo di questo modello. Le motivazioni di questa specificità vanno ricercate in diversi fattori: da un lato il fatto che l'Itala 61, come ho già detto, era uscita in ritardo per vari problemi durante i collaudi, e quindi si dovevano comunque in qualche modo rassicurare i potenziali acquirenti che l'auto c'era, che era pronta; dall'altro lato il fatto che era un modello comunque rivoluzionario a livello tecnico rispetto ai suoi predecessori e gli si doveva dare quindi la giusta visibilità. Inoltre, questo periodo per la Itala, non era dei più fiorenti a livello economico, e questo doveva essere il modello che in qualche modo ne avrebbe risollevato le sorti... ma come sappiamo, purtroppo non fu così che andarono le cose.

Qui di seguito, nella galleria, potete vedere tutte le pubblicità di questo modello, dalla prima comparsa, a Dicembre del 1924, fino all'ultima di cui si ha traccia, risalente a Luglio del 1928.

LE COMPETIZIONI SPORTIVE A CUI PARTECIPÒ LA ITALA MODELLO 61

La Itala Modello 61, come anche molti dei modelli precedenti, partecipò, soprattutto durante gli anni della produzione, a diverse gare automobilistiche. Qui di seguito un elenco completo con il relativo piazzamento, comprendente tutte le varianti di modello (61, 61 Sport, 61 A).

  • 1926 - Aprile
    Campionato Sociale dell'Automobile Club di Livorno
    - Franco Cortese (Itala 61): 1° assoluto e 1° di categoria (vetture da corsa da 1.501 cc a 2.000 cc)
  • 1926 - 9 Maggio
    Corsa in salita Sorrento - Sant'Agata, 4a edizione
    - Franco Cortese (Itala 61): 3° assoluto
    - Fritz Caflish (Itala 61): 1° di categoria (vetture da turismo da 1.501 cc a 2.000 cc)
  • 1926 - 23 Maggio
    Premio Perugino del Turismo
    - Franco Cortese (Itala 61): 3° assoluto e 1° di categoria (vetture da corsa da 1.501 cc a 2.000 cc)
    - Gastone Brilli Peri (Itala 61): Ritirato (vetture da corsa da 1.501 cc a 2.000 cc)
  • 1926 - 13 Giugno
    Corsa del Chilometro Bologna
    - Umberto Attili (Itala 61): 1° di categoria (vetture da turismo da 1.101 cc a 2.000 cc) e 12° assoluto
  • 1926 - Luglio
    Coppa di Camaiore
    - Franco Cortese (Itala 61): 2° assoluto e 2° di categoria (vetture da turismo oltre 1.500 cc)
  • 1926 - 25 Luglio
    Meeting di Monza - Coppa Guindani
    - Camillo Giudici (Itala 61): 1° di categoria (vetture Sport da 1.101 cc a 2.000 cc) e 6° assoluto
  • 1926 - 25 Luglio
    Meeting di Monza - Coppa Antonio Ascari
    - Camillo Giudici (Itala 61): 6° assoluto
  • 1926 - 1 Agosto
    Cuneo - Colle della Maddalena, 2a edizione
    - Rino Casarotti (Itala 61): 1° di categoria (vetture da 1.501 cc a 2.000 cc) e 7° assoluto
    - Franco Cortese (Itala 61): 2° di categoria (vetture da 1.501 cc a 2.000 cc) e 8° assoluto
    - Emilio Gola (Itala 61): 6° di categoria (vetture da 1.501 cc a 2.000 cc) e 20° assoluto
    - Alessandro Cassin (Itala 61): 21° assoluto, classifica di categoria (vetture da 1.501 cc a 2.000 cc) N.D.
    - Mario Chiappello (Itala 61): 22° assoluto, classifica di categoria (vetture da 1.501 cc a 2.000 cc) N.D
    - Giuseppe Silvestro (Itala 61): RITIRATO (vetture da 1.501 cc a 2.000 cc)
  • 1926 - 8 Agosto
    Coppa Abruzzo, 2a edizione
    - Ferdinando Maglione (Itala 61): RITIRATO (categoria 2.000 cc Turismo)
  • 1926 - 15 Agosto
    Coppa del Montenero (Ardenza, LIVORNO)
    - Franco Cortese (Itala 61): 5° assoluto e 4° di categoria (vetture da corsa oltre 1.500 cc)
  • 1926 - 29 Agosto
    Pontedecimo - Giovi (Genova), 5a edizione
    - Franco Cortese (Itala 61): 11° assoluto e 5° di categoria (vetture da turismo oltre 1.500 cc)
  • 1926 - 11/12 Settembre
    Gran Premio Turismo - 24 Ore di Monza
    Giorgio Ambrosini (Itala 61): RITIRATO (vetture turismo da 1.501 cc a 2.000 cc)
  • 1926 - 26 Settembre
    Vermicino - Rocca di Papa / Criterium di Roma, 7a edizione
    - Franco Cortese (Itala 61): RITIRATO (vetture turismo da 1.501 cc a 2.000 cc)
  • 1926 - 26 Settembre
    Coppa Autunno Napoletano, Bagnoli (NA)
    - Ferdinando Maglione (Itala 61): 1° di categoria (vetture turismo da 1.501 cc a 2.000 cc) e 6° assoluto, entrambi aex-equo con De Sio su vettura OM
  • 1926 - 3 Ottobre
    Corsa in salita Bologna-Raticosa (1a edizione)
    - Guerrini (Itala 61): 2° di categoria (vetture turismo da 1.501 cc a 2.000 cc), assoluto ND
  • 1926 - 14 Novembre
    Corsa alle Torricelle, Verona - 4a edizione
    Lino Abriani (Itala 61): 2° di categoria (vetture turismo da 1.501 cc a 2.000 cc) e 4° assoluto
  • 1927 - 26/27 Marzo
    Coppa delle Mille Miglia, Brescia - 1a edizione
    - Franco Cortese e Modesto Baroncini (Itala 61): 4° posto di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc), 8° posto assoluto
    - Emilio Armando Bonamico e Silvio Felicioni (Itala 61): 5° posto di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc), 11° posto assoluto
    - Ernesto Tamburi e Umberto Attili (Itala 61): 6° posto di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc), 15° posto assoluto
    - Rino Casarotti e Giacomo Marino (Itala 61): 13° posto di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc), 48° posto assoluto
  • 1927 - 10 Aprile
    Campionato Sociale dell'Automobile Club di Livorno
    - Franco Cortese (Itala 61 Sport) - partecipa a 2 differenti competizioni in due giri distinti: 1° assoluto e 1° di categoria (classe Vetture da Corsa); 2° assoluto e 1° di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc)
  • 1927 - 18 Aprile
    Corsa in salita Agnano - Cappella dei Cangiani, Agnano (NA) - 1a edizione
    Ferdinando Maglione (Itala 61): 1° di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 6° assoluto
  • 1927 - 1 Maggio
    Corsa in salita Sorrento - Sant'Agata, Sorrento (NA) - 5a edizione
    - Franco Cortese (Itala 61): 1° di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 4° assoluto
    - Ferdinando Maglione (Itala 61): 2° di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 7° assoluto
    - Fritz Caflisch (Itala 61): 4° di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 9° assoluto
  • 1927 - 3 Luglio
    Corsa in salita Vittorio Veneto - Cansiglio, Fregona (TV) - 4a edizione
    - Rino Casarotti (Itala 61): 1° di categoria (vetture Sport oltre 1.500 cc) e 5° assoluto
    - Alberto Marino (Itala 61): 5° di categoria (vetture Sport oltre 1.500 cc) e 12° assoluto
  • 1927 - 14 Agosto
    Coppa del Montenero, Ardenza (LI) - 7a edizione
    Franco Cortese (Itala 61 Sport): 1° di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 3° assoluto
  • 1927 - 15 Agosto
    Coppa Ciano, Ardenza (LI) - 1a edizione
    Franco Cortese (Itala 61): 1° di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 3° assoluto
  • 1927 - 21 Agosto
    Coppa della Collina Pistoiese, Capostrada (PT) - 5a edizione
    - Ferruccio Zaniratti (Itala 61): 1° di categoria (vetture Turismo oltre 1.500 cc) e 4° assoluto
    - Franco Cortese (Itala 61): RITIRATO (vetture Turismo oltre 1.500 cc)
  • 1927 - 9 Settembre
    Corsa dei 500 Metri anciati, Napoli
    - Renato Monaci (Itala 61): 1° di categoria (vetture Turismo da 1.501 cc a 2.000 cc) e 2° assoluto
    - Ferdinando Maglione (Itala 61): 5° di categoria (vetture Turismo da 1.501 cc a 2.000 cc) e 11° assoluto
  • 1927 - 23 Ottobre
    Corsa del Chilometro, Avellino
    - Friz Caflisch (Itala 61): 6° di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 22° assoluto
    - Renato Monaci (Itala 61): 7° di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 28° assoluto
  • 1928 - 31 Marzo / 1 Aprile
    Coppa delle Mille Miglia, Brescia - 2a edizione
    - Franco Cortese e Cucchia (Itala 61): RITIRATI (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc)
    - Antonio Carbonelli e Giacomo Pozzi (Itala 61): RITIRATI (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc)
    - Rino Casarotti e Alberto Marino (Itala 61): RITIRATI (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc)
    - Nino Cirio detto "Nino" e Carlo Ferrerio (Itala 61): RITIRATI (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc)
  • 1928 - 26/27 Maggio
    Bologna - Amsterdam
    - Boralevi e Mattioli (Itala 61): 1° posto assoluto
    - Caniato e [nome copilota N.D.] (Itala 61): 10° posto assoluto
  • 1928 - 16/17 Giugno
    24 Ore di Le Mans (FRANCIA), 6a edizione
    - Robert Venoist e Christian Dauvergne (Itala 61): 1° posto di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 6° posto assoluto
    - Jean Sabipa e "Christian" (Itala 61): RITIRATI al 50° giro (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc)
  • 1928 - 16/17 Giugno
    Premio Romano del Turismo, Roma
    - Emilio Armando Bonamico e Silvio Felicioni (Itala 61): 5° posto di categoria (vetture Turismo da 1.101 cc a 2.000 cc) e 7° posto assoluto
  • 1928 - 8 Luglio
    Corsa in salita Susa - Moncenisio, Susa (TO) - 11a edizione
    - Antonio Moriondo (Itala 61 Sport): 1° posto di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 6° posto assoluto
    - Pietro Casarotti (Itala 61 Sport): 1° posto di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 6° posto assoluto
    - Pietro Garro (Itala 61 Sport): 1° posto di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 6° posto assoluto
  • 1929 - 16 Giugno
    Corsa in salita Trieste - Opicina, 5a edizione
    - Guido Mosti (Itala 61): 2° di categoria (vetture Turismo da 1.501 cc a 2.000 cc) e 10° assoluto
  • 1929 - 6 Ottobre
    Corsa in salita Bologna - Roncrio
    - Giovanni Garavini (Itala 61): 3° di categoria (vetture Turismo-Sport oltre 1.500 cc) e 3° assoluto
  • 1930 - 23 Febbraio
    Brescia - Ponte di Legno
    - Angelo Facchetti (Itala 61): 5° di categoria (vetture Turismo-Sport oltre 1.500 cc) e 5° assoluto
  • 1930 - 23 Febbraio
    Edolo - Ponte di Legno, Edolo (BS) - 2a edizione
    - Angelo Facchetti (Itala 61): 36° di categoria (vetture Turismo-Sport oltre 1.500 cc) e 47° assoluto
  • 1930 - 12/13 Aprile
    Coppa delle Mille Miglia, Brescia - 4a edizione
    - Cesare Brughera e Mario Cippelli (Itala 61): 15° posto di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 59° posto assoluto
    - Guido Mosti e Alberto Pellerano (Itala 61): 16° posto di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 69° posto assoluto
  • 1930 - 9/10 Agosto
    Coppa d'Oro di Lombardia (Giro Notturno), Varese - 2a edizione
    - Angelo Facchetti (Itala 61): 14° di categoria (vetture con prezzo chassis da 30.000 a 45.000 Lire), posto assoluto N.D.
  • 1931 - 15 Febbraio
    Corsa in salita Bellori - Boscochiesanuova (Verona), 1a edizione
    - Camillo Tazzoli (Itala 61): 16° di categoria (vetture Turismo-Sport oltre 1.500 cc) e 23° assoluto
  • 1931 - 11/12 Aprile
    Coppa delle Mille Miglia (Brescia), 5a edizione
    - Cesare Brughera e Mario Cippelli (Itala 61): 14° posto di categoria (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc) e 44° posto assoluto
    - Francesco Matrullo e Piero Taruffi (Itala 61): RITIRATI (vetture Sport da 1.501 cc a 2.000 cc)
  • 1931 - 27 Settembre
    Circuito di Bolsena (VT), Montefiascone - Bolsena
    - Domenico Giannini (Itala 61): RITIRATO
  • 1931 - 27 Settembre
    Circuito di Bolsena (VT), Corsa in salita Bolsena - Montefiascone

    - Domenico Giannini (Itala 61): 3° di categoria (vetture Sport oltre 1.500 cc) e 4° assoluto
  • 1933 - 12 Novembre
    Coppa Riviera di Ponente, Genova - San Remo, 4a edizione
    -
    Emilio Astengo (Itala 61): 1° di categoria (vetture Sport oltre 1.500 cc) e 3° assoluto
  • 1933 - 7 Ottobre
    Campionato Sociale dell'Automobile Club di Padova, Villa di Teolo (PD) - Castelnuovo (PD)
    - Lea Ziliotto (Itala 61): 3° posto di categoria (vetture Aperte da 1.101 cc a 2.000 cc), 2° posto nella graduatoria speciale delle "Dame", e 27° posto assoluto

ITALA MODELLO 61
SPECIFICHE E CARATTERISTICHE TECNICHE

MOTORE
Disposizione:
Anteriore longitudinale
Tipo motore:
Monoblocco
Cilindri: 6 (in linea verticale)
Alesaggio x corsa (mm)
65 x 100
Potenza dichiarata: 60 CV
Potenza effettiva:
55 CV
Potenza tassabile (Italia): 23 HP
Cilindrata:
1.991 cc
Distribuzione:
a valvole in testa
Alimentazione:
carburatore orizzontale Zenith
Accensione:
magnete ad alta tensione
Lubrificazione:
forzata
Raffreddamento:
a circolazione d'acqua con pompa centrifuga

 

Itala Modello 61 - sezione motore
Qui sopra, uno spaccato del motore della Itala 61, da un manuale originale di "Manutenzione e Riparazione" dell'epoca

 

Itala Modello 61 - sezione motore
Qui sopra, una sezione longitudinale del motore della Itala 61, da un manuale originale di "Manutenzione e Riparazione" dell'epoca

Cosa diceva una rivista dell'epoca riguardo al motore della Itala Modello 61

Da "Rivista mensile dell'Automobile Club di Torino" - Anno II, n. 4 - Dicembre 1924

[...] il motore è un 6 cilindri 65 X 100 [...] il blocco motore, invece che di ghisa, è in alluminio con camicie in acciaio.
Per ottenere una precisione assoluta nella condotta di aspirazione, conoscendo l'importanza che i diametri e le curve, hanno per un buon riempimento, e per non correre l'alea delle imperfezioni di fusioni, la condotta di aspirazione è ottenuta col
deposito elettrolitico di rame, su di una forma di piombo, che viene ad essere il negativo della tuberia.
A deposito avvenuto, il piombo è tolto per fusione, e la condotta di rame così ottenuta, fissata nel modello del blocco, è trattenuta prigioniera nella fusione.
È questo del deposito elettrolitico su piombo un sistema che dà l'assoluta precisìone, maggiore ancora di quella che possa dare il sistema a cera perduta, usato dagli scultori nella fusione delle loro opere.
La testa dei cilindri è riportata. Essa porta nella parte inferiore le camere dì scoppio di forma rigorosamente emisferica, e quindi di volume esattamente determinato, e nella parte superiore l'alloggiamento per l'albero che sopporta i bilancieri di comando delle valvole.
La camicia d'acqua di abbondante sezione assicura un completo raffreddamento.
L'acqua entra nel blocco dalla parte posteriore in basso e esce dalla parte anteriore in alto evitando così zone di riscaldamento eccessive per difettosa circolazione. Il radiatore, che come si è detto è solidale al baty, è collegato alla tuberia di uscita dalla testa del motore, con un manicotto non di gomma, quale abitualmente si usa, che per sua natura è soggetto a rapido deterioramento, ma con un manicotto flessibile di metallo.
In corrispondenza della uscita dell'acqua dal radiatore, un lungo tubo percorre tutto il carter sino alla pompa centrifuga.
Un rubinetto a comando accessibilissimo sostituisce il famigerato tappo a dado, che non si riesce mai a svitare senza spruzzarsi, e permette di togliere l'acqua dal motore durante i grandi freddi colla massima facilità.
La distribuzione è sita nella parte posteriore del motore, in prossimità delle valvole per sottrarla alla torsione dell'albero a gomito, particolarmente sensibile alle variazioni brusche di velocità. L'albero a cames è piazzalo nel carter e, a mezzo dì aste e bilancieri leggerissimi, comanda le valvole, in numero di 2 per cilindro, che per ridurre il volume delle camere di scoppio sono inclinate. I bilancieri di comando, i gambi delle valvole e le candele sono protetti da un grande coperchio facilmente asportabile per l'ispezione. L'albero a gomito riposa su sette cuscinetti dei quali il posteriore è a rulli. Bielle e pistoni leggerissimi possono essere tolti dal motore senza bisogno di smontarli, grazie ad una grande apertura laterale.
Il carburatore è uno Zenith a 3 diffusori, alimentato a depressione con serbatoio ausiliario al cruscotto. Il serbatoio principale è nella parte posteriore del telaio. Il magnete è montato in prosecuzione della dinamo, che è direttamente azionata dalla distribuzione. La lubrificazione è a pompa, a ingranaggi e ampie nervature nel carter inferiore, che, aumentando la superficie radiante, facilitano il raffreddarsi dell'olio.

Cosa diceva il volantino ufficiale (o brochure, o leaflet) dell'Itala 61 riguardo al motore

Da Volantino originale Itala Modello 61 dell'epoca

Il motore è a 6 cilindri di 65 mm. di diametro e 100 mm. di corsa; il che dà una cilindrata di poco meno di due litri. La potenza tassabile è in Italia di 23 HP.

I CILINDRI. — I cilindri sono costituiti da canne d’acciaio forzate in monoblocco d’alluminio: il monoblocco cilindri è fuso insieme al basamento ed al coprivolano.
Due ampie aperture laterali, chiuse da coperchi, assicurano il facile accesso e smontaggio interno senza dover per questo staccare il monoblocco. Si può quindi, smontare e rimontare, anche per istrada, un insieme biella-stantuffo. Le teste dei cilindri sono fuse in un unico blocco staccabile, di ghisa.

GLI ORGANI DEL MOTO. — Il motore a sei cilindri si presta a condizioni particolarmente favorevoli per l’equilibrio delle sue masse in moto; l’albero a gomiti risulta perfettamente equilibrato e le vibrazioni sono del tutto eliminate. A ciò si deve principalmente la regolarità di marcia, la sensibilità di comando e la elasticità di funzionamento del motore. Gli ingranaggi di comando degli organi ausiliari derivano tutti i loro moto dalla parte del volano: nelle migliori condizioni quindi per la loro regolarità e silenziosità di marcia. Gli alberi relativi sono tutti longitudinali e paralleli: gli ingranaggi sono cilindrici ed hanno dentatura elicoidale. Quello dell’albero a camme, intermedio agli altri, è in materiale speciale.

LA DISTRIBUZIONE. —  La distribuzione è del tipo «ad albero nel basamento e valvole in testa». Il comando si trasmette mediante martelletti, puntalini e bilancieri, leggerissimi e robusti, tutti richiamati da molle.

L’ALIMENTAZIONE. — L’alimentazione avviene secondo un sistema combinato di «depressione» e «caduta», per cui essa è assicurata in ogni caso. Normalmente, infatti, l’erogazione della benzina avviene «per depressione» dall’ampio serbatoio posto a tergo della vettura. Ma venendo a mancare tale depressione (salite ripide, guasti eventuali, ecc.) interviene automaticamente l’erogazione «per caduta» per l’ampia capacità supplementare dello speciale alimentatore posto in alto sul piano cruscotto.
Il carburatore è uno Zenith orizzontale a triplo spruzzatore.
La erogazione della miscela da un carburatore unico e posto in basso a sei cilindri posti in alto, è stata brillantemente ottenuta mediante una tubazione specialmente studiata che si svolge interamente entro il blocco motore e che rende impossibile ogni condensazione lungo il percorso.

L’ACCENSIONE. — L’accensione avviene per magnete ad alta tensione.
Il magnete per l’accensione e la dinamo per l’illuminazione sono riuniti in blocco e calettati sullo stesso albero, albero che deriva il suo moto attraverso un giunto elastico Simms che lo rende solidale all’albero pompa acqua. È da notarsi che il giunto Simms è dotato di dispositivo a verniero che facilita assai l’operazione della «messa in fase».
Il magnete possiede un «anticipo normale automatico» ed un «anticipo supplementare a mano». Degna di menzione è la disposizione data alle connessioni, che si svolgono interamente entro il blocco motore, con minimo ingombro e perfetto riparo. Sono munite di uno speciale rivestimento isolante e di protezione contro l’azione dell’olio sulla gomma.

LO SCARICO. — Per l’alta potenza sviluppata dal motore, si è potuto agire energicamente sullo scarico rendendolo appena percettibile. Il collettore è munito di alette di raffreddamento ed è costruito in modo da evitare ricoprimenti di scarico tra un cilindro e l’altro. La tubazione di scarico si ripiega in avanti per evitare moleste irradiazioni di calore ai passeggeri.

LA LUBRIFICAZIONE. — La lubrificazione avviene secondi un sistema combinato di circolazione forzata (attraverso gli alberi ed i cuscinetti nel basamento), di sbattimento (a tutte le altre masse in moto entro il basamento stesso), di evaporazione e successiva condensazione dell’olio (agli organi sulla testa cilindri).
Il sistema, oltre a dare lubrificazione efficacissima con una canalizzazione estremamente semplice, contribuisce alla dispersione del calore: specialmente dalle valvole e candele.
Il sistema è munito di camera-filtro di riempimento, di indicatore a livello, di corpo-filtro di circolazione, di valvola limitatrice della pressione e di manometro di controllo della pressione stessa.

IL RAFFREDDAMENTO. — Avviene per circolazione forzata di acqua con l’ausilio di ventilatore. Una speciale tubazione porta l’acqua direttamente dalla pompa alla testa dei cilindri e distribuisce getti alle valvole ed alle candele. L’acqua arriva così alla parte più calda dei cilindri per scendere lungo le loro pareti e tornare al radiatore. Questa disposizione, oltre ad assicurare la durata ed il funzionamento delle parti più delicate del motore, ha il vantaggio di mantenere ciascun cilindro alla stessa temperatura di quelli contigui.
La pompa è una centrifuga a palette: in caso di guasto, il raffreddamento resta assicurato per circolazione a termosifone. Le tubazioni di raccordo presentano tutte superfici metalliche snodate e collegate da raccordi metallici speciali, brevettati e di facilissimo smontaggio. Una speciale valvola comandata da manetta a molla, posta sulla flangia-basamento del motore, permette il facile scarico dei condotti di circolazione

TRASMISSIONE
Tipo:
Cardanica
Cambio:
a 4 rapporti + retromarcia
Frizione: dischi metallici in bagno d'olio*

* Alcuni depliant ufficiali dell'epoca indicano che il tipo di frizione è a dischi metallici in bagno d'olio, mentre altri, sempre ufficiali, riportano che la frizione è di tipo a disco unico (monodisco) in bagno d'olio; nell libro "Itala - Storia e declino di una grande marca" di Donatella Biffignandi si legge invece che è "monodisco a secco"; la Rivista mensile dell'Automobile Club di Torino (Anno II, n. 4 - Dicembre 1924) parla di "frizione polidisco". La questione andrebbe sicuramente approfondita... ma non saprei come, se non chiedendo ad un possessore odierno di una Itala 61.

Cosa diceva una rivista dell'epoca riguardo a trasmissione, cambio e frizione della Itala Modello 61

Da "Rivista mensile dell'Automobile Club di Torino" - Anno II, n. 4 - Dicembre 1924

[...] La trasmissione è realizzata mediante un cardano con rotula di reazione e spinta.
Il ponte di lamiera imbottita chiodata e saldata permette l'esame del gruppo differenziale a dentatura Gleason mediante una grande apertura posteriore. [...]

[...] La frizione polidisco unisce il motore al cambio a 3 marcie in avanti e una indietro. [...]

 

Cosa diceva il volantino ufficiale (o brochure, o leaflet) dell'Itala 61 riguardo a frizione e cambio

Da Volantino originale Itala Modello 61 dell'epoca

L’INNESTO A FRIZIONE. — L’innesto a frizione presenta un tratto interessante, quello di essere in bagno d’olio. La sua leggerezza — e quindi minimi inerzia — gli conferisce comando facile e pronto, mentre è possibile farlo pattinare a lungo senza preoccupazioni di eccessiva usura o riscaldo. Si comprende come tali caratteristiche dell’innesto debbano agevolare moltissimo la manovra del cambio. L’innesto è racchiuso entro il volano, in carter comune col motore: non richiede speciali cure o registrazioni di sorta.

IL CAMBIO DELLE VELOCITÀ. — Il cambio delle velocità è del tipo «a presa diretta anteriore», interamente montato su cuscinetti a sfere od a rulli, con ingranaggi di rinvio cilindrici a dentatura elicoidale, ecc., ecc.; tale cioè da meglio prestarsi a docilità, silenziosità e regolarità di manovra e di marcia. Può dare quattro marcie progressive sino alla presa diretta, ed una retromarcia.

TELAIO

Itala Modello 61 - DETTAGLI TELAIO

Itala Modello 61 - DETTAGLI TELAIO

Tipologia
a longheroni, in lamiera d'acciaio
Sospensioni
a ponti rigidi, su balestre semiellittiche; ammortizzatori a frizione
Freni
a tamburo sulle quattro ruote con comando a leva;
servofreno comandato a pedale
Sterzo
a vite e settore elicoidale

 

Nella galleria qui di seguito si può vedere il telaio dalle varie angolazioni:

Nelle seguenti due immagini, invece, si possono vedere, rispettivamente, il ponte posteriore, un dettagli odel freno anteriore, e lo sterzo in dettaglio:

Cosa diceva una rivista dell'epoca riguardo a telaio, sospensioni e freni della Itala Modello 61

Da "Rivista mensile dell'Automobile Club di Torino" - Anno II, n. 4 - Dicembre 1924

[...] Il telaio, lunghissimo, in modo da consentire l'adozione di comode carrozzerie è costituito da 2 lungheroni in lamiera a C con costa molto alta,onde resistere alla flessione. Essi sono uniti da 4 traverse pure di lamiera sagomata. I lungheroni sono poi foggiati in modo da permettere di ottenere un telaio molto basso e quindi stabilissimo. [...]

[...] per ottenere la massima dolcezza di marcia, malgrado che la sospensione sia costituita da molle a balestra lunghissime e a debolissima freccia, sono stati adottati i pneumatici comfort. [...]

[...] I freni sulle 4 ruote costituiscono l'essenza di un altro dei numerosi brevetti che riguardano questa macchina. Il loro comando è a cavo metallico, e per i freni anteriori il punto di tangenza tra la carrucola di rinvio e il cavo si trova esattamente sull'asse di rotazione della fusée. [...]

[...] La direzione, irreversibile e a vite senza fine, è del tipo interrotto e studiata in modo da rendere la guida estremamente dolce.
Uno speciale dispositivo permette di allungare e inclinare il piantone di sterzo, a seconda della statura del guidatore. [...]

Cosa diceva il volantino ufficiale (o brochure, o leaflet) dell'Itala 61 riguardo a telaio, sospensioni, freni e sterzo

Da Volantino originale Itala Modello 61 dell'epoca

IL TELAIO. — È costituito da due lungheroni in lamiera d’acciaio stampata, rigidamente collegati da quattro traverse stampate nello stesso materiale.
A châssis montato ed a carico normale, il piano di mezzeria del telaio risulta perfettamente orizzontale e passante per l’asse del motore e della trasmissione e degli assali: il che va tutto a vantaggio della stabilità e della buona ripartizione degli sforzi.

LA SOSPENSIONE. — È stata studiata a fondo. Avviene su molle semiellittiche assai lunghe e quasi piatte. Ammortizzatori, posti sulle quattro ruote, frenano progressivamente la deformazione e la oscillazione delle molle. Quelli posteriori funzionano da semplici ammortizzatori a frizione: quelli anteriori invece sono montati in modo speciale brevettato, per cui essi funzionano anche da vere «gambe di forza» ammortizzando i contraccolpi dovuti ai «colpi di freno», alle forti asperità stradali, ecc., ecc.
Ma quand’anche tali contraccolpi, ripercuotendosi alla foglia maestra delle molle anteriori, ne determinassero la rottura, uno speciale dispositivo, posto al biscottino d’attacco si puntella contro il lungherone ed impedisce all’assale di arretrare e quindi alla vettura di cambiare bruscamente di direzione. Le articolazioni delle molle e degli ammortizzatori sono tutte munite di ingrassatori automatici Tecalemit e di dispositivo di registrazione per eliminare gli eventuali giuochi formatisi per usura. Per tutte queste particolarità – come per le caratteristiche dei meccanismi di sterzo e frenatura – la vettura ha una sospensione dolcissima.

GLI ASSALI. — Sono di natura e di dimensioni tali da escludere in modo assoluto ogni possibilità di rottura. I mozzi ruotano su cuscinetti a sfere accuratamente protetti da ogni infiltrazione esterna.

I FRENI. — In corrispondenza della brillante ripresa del motore, il sistema dei freni è tale che può dare decelerazioni fortissime senza che questo - grazie alla dolcissima sospensione – venga affatto a nuocere alla ottima «tenuta di strada». I tamburi freni, posti sulle quattro ruote, sono del tipo «ad espansione», e sono muniti di dispositivo interno demoltiplicatore degli sforzi. I tiranti metallici risultano pochissimo sollecitati; le variazioni della loro lunghezza non influiscono sensibilmente sulla registrazione dei freni. Agiscono indipendentemente su due assali e scorrono su puleggie munite di Tecalemit. L’azione frenante avviene per tramite di speciale servofreno ad azione meccanica progressiva, posto nella scatola cambio. Si possono avere tre azioni ben distinte e cioè:

  1. Alla pressione più o meno intensa sul pedale freno: il moto dell’albero secondario del cambio viene più o meno energicamente riversato sui tamburi.
  2. In caso di marcia indietro o di guasto al servofreno, la stessa pressione sul pedale si riversa invece direttamente ai tamburi.
  3. Con l’azione della leva freno a mano si agisce direttamente ai tamburi.

La frenatura è quindi, in ogni caso, assai efficacemente assicurata.

LA GUIDA. — Lo sterzo è del tipo interrotto, tale che risulta inclinabile secondo le esigenze della carrozzeria ed allungabile a piacere dal conducente. La scatola guida, addossata in alto sul piano cruscotto, contiene in un carter ermeticamente chiuso, l’imbocco a vite e ruota elicoidale nonché la serie di leve molleggiate del comando anticipo supplementare. La trasmissione è irreversibile; risponde cioè ad ogni lieve azione sul volano guida ed isola invece da esso ogni ripercussione di urto e contraccolpo alle ruote per effetto delle asperità stradali. Le leve della trasmissione dall’imbocco elicoidale alle ruote anteriori direttrici sono disposte in modo da restare pressoché fuori dalla vista e da ingombro. Le articolazioni sono munite di ingrassatori automatici Tecalemit e di dispositivi di registrazione per eliminare gli eventuali giuochi formatisi per usura.

RUOTE
Cerchi
a raggi, Rudge Whitworth
Pneumatici anteriori e posteriori
balloon 765 x 105, Pirelli "SuperFlex" (a bassa pressione)

Cosa diceva una rivista dell'epoca riguardo a ruote e pneumatici della Itala Modello 61

Da "Rivista mensile dell'Automobile Club di Torino" - Anno II, n. 4 - Dicembre 1924

[...] Le ruote sono a raggi tangenti, e per ottenere la massima dolcezza di marcia, malgrado
che la sospensione sia costituita da molle a balestra lunghissime e a debolissima
freccia, sono stati adottati i pneumatici comfort. [...]

Cosa diceva il volantino ufficiale (o brochure, o leaflet) dell'Itala 61 riguardo a ruote e pneumatici

Da Volantino originale Itala Modello 61 dell'epoca

LE RUOTE. — Sono Rudge-Whitworth a raggi metallici tangenti: sono munite di cerchione stright-side e montate su pneumatici «Superflex» (a bassa pressione) antisdrucciolevoli.

DIMENSIONI E PESO
Passo
3.000 mm (corto), 3.200 mm (lungo)
Carreggiata a terra
1.400 mm
Peso (solo autotelaio)
800 Kg (corto), 850 kg (lungo)

 

ITALA MODELLO 61
I MODELLI A TUTT'OGGI ESISTENTI (E FUNZIONANTI)

Qui di seguito vi lascio una carrellata di fotografie trovate online di Itala 61 a tutt'oggi detenute da musei o collezionisti prvati.


Clicca per votare questo post
[Totale: 8 Media: 5]

2 commenti

  1. Grazie, non sapevo dell’esistenza anche del Modello 60. Articolo molto interessante.

  2. Se vuoi saperne di più contattami, ci sono molte cose scritte bene ed esaurienti in questo articolo, mancano alcune chiavi di lettura per renderlo completo al 100%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *