BlackRock, Vanguard e State Street: che impatto hanno sull'economia globale? Ma soprattutto chi sono? E cosa fanno? In questo articolo cercherò di rispondere a queste ed altre domande.
BlackRock, Vanguard e State Street sono i 3 maggiori Mutual Funds (in italiano, Fondi comuni di investimento) del mondo. Sono quindi società finanziarie che raccolgono denaro da una moltitudine di investitori e risparmiatori. Con questo denaro acquistano titoli nelle diverse borse del pianeta e ridistribuiscono utili (quando va bene) a coloro i quali hanno loro affidato l'eccedenza del proprio capitale e/o i propri risparmi. Gli investitori possono essere di natura commerciale o istituzionale, ma anche semplici privati che accedono ai diversi piani di investimento riconducibili ai 3 colossi.
Queste tre società sono strettamente interconnesse l'una con l'altra, nel modo che segue:
In queste società investono, oltre che entità private (persone fisiche e aziende), anche i cosiddetti investitori istituzionali, che sono proprio i fondi di investimento stessi. Quindi, grazie a questo "giochetto", nello specifico, BlackRock, Inc. possiede il 4,87% di State Street Corporation, e quest'ultima, attraverso la controllata SSgA Funds Management, Inc., possiede il 4,30% di BlackRock, Inc. Vanguard, dal canto suo, è il maggiore azionista sia di BlackRock che di State Street (delle quali detiene rispettivamente il 7,88% e l'8,97% del pacchetto azionario).
Per quanto riguarda invece l'eventuale partecipazione di BlackRock e State Street in Vanguard, risulta molto più difficile rilevare tale informazione, poiché la struttura societaria di quest'ultima rende meno agevole discernere la sua proprietà.
Qualche dato su ciascuna delle Big Three
BlackRock. Ha sede a New York. Gestisce un patrimonio totale di 10 trilioni di dollari, dei quali 500 miliardi investiti nella sola Italia. È stata fondata nel 1988 da Laurence "Larry" Fink (attuale presidente e CEO), Susan Wagner e Robert S. Kapito. Ha 18.400 dipendenti, di cui 90 in Italia.
The Vanguard Group. ha sede a Malvern, un sobborgo di Philadelphia, in Pennsylvania. È stata fondata nel 1975 da John C. Bogle, gestisce un patrimonio pari a 8,5 trilioni di dollari grazie a circa 18.800 dipendenti. L’attuale CEO si chiama Mortimer J. Buckley.
State Street. Ha sede a Boston, Massachusetts, dove è stata fondata nel 1792. Gestisce circa 4 trilioni di dollari ed ha 39.000 dipendenti. Il CEO attuale è Joseph L. Hooley.
La galassia delle Big Three
BlackRock, Vanguard e State Street sono anche conosciute come le "Big Three", e quando si parla di "Capitalismo finanziario" ci si riferisce sostanzialmente ad esse. Esse sono al centro di una vasta galassia in cui compaiono altri importanti Mutual Funds e soggetti finanziari (tra cui per esempio: Fidelity, T-Rowe, Goldman Sachs, J.P. Morgan, Morgan Stanley). Le masse finanziarie da loro gestite agiscono come all'interno di un sistema gravitazionale, provocando attrazioni e repulsioni sull'intera costellazione bancaria e assicurativa. Grazie alle posizioni strategiche nei diversi azionariati, costituite dai loro imponenti investimenti, le Big Three sono in grado di "condizionare" gli indirizzi di ogni area di attività: produzione, distribuzione di merci e servizi, trasporti, sanità, ricerca, etc.
Le Big Three godono ovviamente di massimo rispetto, ma fanno veramente paura a tutti coloro i quali, giustamente, temono la verticalizzazione del Potere.
Già nel 2017, Jan Fichtner, Eelke M. Heemskerk e Javier Garcia, tre ricercatori dell'Università di Amsterdam, spiegavano che: "Dal 2008 si è verificato un massiccio spostamento dalle strategie di investimento attivo a quelle passive. Il settore dei fondi indicizzati passivi è dominato dalle Big Three. Abbiamo mappato in modo esaustivo la proprietà delle Big Three negli Stati Uniti e abbiamo scoperto che insieme costituiscono il maggiore azionista dell'88% delle 500 società presenti nell'indice S&P."
Tradotto, vuol dire che le Big Three figurano tra i maggiori azionisti in quasi il 90% delle società in cui la maggior parte delle persone investe. Per dare un'idea, lo S&P 500 è composto sia da vecchi giganti della Old Economy, quali ad esempio ExxonMobil, General Electric, Coca-Cola, Johnson & Johnson, J.P. Morgan, sia da tutti i nuovi colossi dell'Era Digitale: Alphabet-Google, Amazon, Facebook, Microsoft e Apple. Ciò vuol dire che l'influenza delle Big Three è estesa, oltre che al settore bancario-finanziario-assicurativo, anche ai maggiori veicoli di informazione e dell'e-commerce.
Lo scenario che si è venuto a creare contravviene ad ogni visione di libera concorrenza e descrive una posizione dominante che mai finora si era realizzata nella storia.
"Attraverso un'analisi delle registrazioni delle deleghe di voto - continuano i professori di Amsterdam - si può affermare che le Big Three utilizzano strategie di voto coordinate e quindi perseguono obiettivi di corporate governance centralizzata. Generalmente votano con il management, tranne che alle (ri)elezioni dei direttori. Inoltre, le Big Three possono esercitare un "potere occulto" attraverso due canali: in primo luogo, attraverso impegni privati con il management delle società investite; e in secondo luogo, perché i dirigenti delle società potrebbero essere inclini ad assecondare gli obiettivi delle Big Three."
BlackRock, riguardo a quanto appena detto, ha recentemente sostenuto di non essere legalmente il "proprietario" delle azioni che detiene. "Siamo piuttosto i custodi del denaro a noi affidato dagli investitori"- affermano.
Questo è però un tecnicismo da interpretare: ciò che è innegabile è che le Big Three esercitano i diritti di voto associati a queste azioni. Pertanto, devono essere per forza di cose percepiti come proprietari di fatto dai dirigenti aziendali. È facile infatti "essere inclini" quando la tua poltrona e la tua liquidazione milionaria dipendono da chi "custodisce" il pacchetto azionario di controllo della società per cui lavori.
Quanti soldi gestiscono questi tre colossi finanziari?
Se andiamo a vedere nei rispettivi siti di BlackRock, Vanguard e State Street e cerchiamo il dato AUM (Assets Under Management), che tradotto in italiano sarebbe "Risparmio Gestito", scopriamo che:
Al 31 Dicembre 2021 BlackRock aveva in gestione un patrimonio di poco più di 10 trilioni di dollari (ossia poco più di 10mila miliardi di dollari); Vanguard dal canto suo aveva in gestione la bellezza di circa 8.500 miliardi di dollari; e infine State Street, che gestiva 4.100 miliardi di dollari.
Come vedete la somma del risparmio gestito dai tre colossi finanziari, al 31/12/2021, è pari a 22,6 trilioni di dollari, che equivalgono, come importo, a più della metà del valore combinato di tutte le azioni che compongono l'indice azionario S&P 500, e cioè il più importante della borsa statunitense.
Tanto per darvi un'idea... il risparmio totale gestito dalle Big Three che è, ad oggi, come abbiamo appena visto, di 22.600 miliardi di dollari, è pari a circa 6,3 volte il PIL tedesco, anch'esso al 31/12/2021 (3.563,9 miliardi di euro) o, se volete, a circa 8,4 volte il debito pubblico italiano (2.678,4 miliardi di euro a fine 2021)…
Ma quanto arriverà a pesare questo dato nei prossimi decenni? Gli accademici di Harvard citati sopra stimano che il risparmio gestito dalle Big Three volerà oltre i 30 trilioni di dollari nel 2040, e a quel punto il valore sarà pari a metà del PIL dell’intero pianeta Terra!!!
Anche l'Università di Boston, in un'analisi pubblicata nel 2019 all'interno del suo periodico bimestrale "Boston University Law Review" (Volume 99, Numero 3, Maggio 2019, pp. 721-1534, articolo di LUCIAN BEBCHUK * & SCOTT HIRST), ha stimato che il potere delle Big Three è destinato a crescere sempre di più nei prossimi anni, e che entro due decenni queste tre società (BlackRock, Vanguard e State Street) potrebbero arrivare a controllare il 40% della totalità delle azioni presenti nell'indice S&P 500.
Come è possibile che, sommando tutti gli addetti delle Big Three, pari a "solo" 35.000 persone, si possa arrivare a gestire una simile massa finanziaria, che secondo le previsioni, a breve, sarà equivalente a quella prodotta da metà della popolazione, ovvero 3,5 miliardi di umani? Sta sicuramente succedendo qualcosa di grave a livello di concorrenza, e le varie agenzie antitrust se ne sono finalmente accorte. Ma saranno in grado di intervenire? E se si, come lo faranno?
Fonte: Laboratorio di Scienze Sperimentali (www.labscienze.org)
(da un articolo del giornalista Glauco Benigni, "Lo spettro dei tre big")
https://www.labscienze.org/2020/07/glauco-benigni-lo-spettro-dei-tre-big/
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