effetto gregge

L’effetto gregge sui mercati finanziari

L'effetto gregge sui mercati finanziari

Seguire il gregge è una scelta intelligente? NO, infatti il rischio più grande negli investimenti è proprio quello di seguire il gregge

Quando gli investitori decidono di affidarsi al comportamento della massa per confermare le proprie scelte in materia di investimenti, compiono un errore di tipo cognitivo-comportamentale, che prende il nome di "effetto gregge".

I CONCETTI DELL'ARTICOLO IN BREVE:

L' "effetto gregge" è uno degli errori comportamentali più ricorrenti tra gli investitori. La storia ci insegna che seguire il gregge sui mercati finanziari, in investimenti di cui non si sa assolutamente nulla, o troppo poco, è uno dei motivi che portano alla nascita delle cosiddette bolle speculative.

Frequentemente  si investe in qualcosa che non si conosce con l’obiettivo di ottenere guadagni facili e veloci, spesso a detta di amici e parenti; attuando questo comportamento, in realtà si scherza con il fuoco. Così facendo infatti ci si espone inconsapevolmente a rischi elevatissimi e le possibilità di perdere tutto sono molto concrete.

Rimanere immuni da queste emozioni e agire informati, e soprattutto con la propria testa e le proprie conoscenze, è la corretta strada da percorrere per non vedere polverizzati i propri risparmi.

ALCUNE CITAZIONI IMPORTANTI DI PERSONAGGI FAMOSI, GIUSTO PER FISSARE MEGLIO NELLA MENTE I CONCETTI DI CUI ABBIAMO PARLATO:

Effetto gregge - Walter Lippmann

Walter Lippmann è stato un giornalista politico e teorico dell’opinione pubblica, nato a New York nel 1889. L'immagine qui sopra riporta parte di una frase tratta da un suo libro pubblicato nel 1915, The Stakes of Diplomacy, che non è mai stato tradotto in italiano, a differenza di altre sue opere.

La frase originale in inglese recitava così: "Where all think alike, no one thinks very much. [...]"

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Effetto gregge - John Kenneth Galbraith

John Kenneth Galbraith (Iona Station, 15 ottobre 1908 – Boston, 29 aprile 2006) è stato un economista, funzionario e diplomatico canadese naturalizzato statunitense. L'immagine qui sopra riporta parte di una frase tratta da un suo libro pubblicato nel 1954, "The Great Crash, 1929", che è stato tradotto anche in italiano, col titolo "Il grande crollo".

La frase originale in inglese recitava così: "[...] The causes of the crash were all in the speculative orgy that preceded it."

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Nella vita di tutti i giorni accade frequentemente, nonostante non ne siamo pienamente consapevoli, di agire seguendo le opinioni diffuse della massa. L’impatto che i comportamenti altrui hanno sulle nostre decisioni quotidiane è impercettibile e il più delle volte sottovalutato.

Questa condotta, se calata nell’ambito dei mercati finanziari, può portare alla formazione delle c.d. “bolle speculative”, in quanto vi è una tendenza a emulare il comportamento degli altri investitori invece che prendere decisioni basate su un ragionamento personale o sulla base delle informazioni raccolte. I dati e le informazioni raccolte dall’investitore tendono così ad assumere un ruolo secondario, perché la decisione si baserà sulle indicazioni della massa. Si tende quindi a perdere la propria autonomia di pensiero per omologarsi alla condotta altrui.

Le bolle speculative in economia rappresentano delle particolari fasi del mercato in cui i prezzi dei beni/titoli aumentano a dismisura in modo irrazionale quando si registra una forte e improvvisa domanda degli stessi. Di conseguenza il “gregge degli investitori” viene spinto all’acquisto per poter rivendere il titolo/bene ad un prezzo superiore e guadagnarci, e quindi specularci sopra.

La corsa all’acquisto in questo caso non è dettata dal voler investire in una realtà/ un titolo che ha un grande potenziale di crescita, ma solo da fini speculativi.

Allo stesso tempo, quindi, quando il valore dei titoli inizia a scendere perché il potenziale dell’azienda/titolo in cui si è investito non si manifesta, l’eccesso di acquisto si arresta, producendo degli effetti disastrosi per tutto il “gregge degli investitori” che hanno speculato.

Un ulteriore caso in cui si verifica l’effetto gregge in finanza è quello che riguarda il fenomeno dei bruschi sell off. Per sell off si intende la “svendita” indiscriminata di tutti quegli asset finanziari che gli investitori considerano senza alcun fondamento razionale eccessivamente rischiosi.

Perché si è portati a seguire le scelte altrui?

Le cause che a livello emotivo spingono gli investitori a comportarsi secondo l’effetto gregge risiedono nella paura di assumersi la responsabilità di un fallimento e nella falsa credenza che il comportamento altrui sia sempre il migliore perché sostenuto dalla massa.

Nel corso della tua vita avrai sicuramente sperimentato questa sensazione in molte circostanze. Senza che tu te ne accorgessi il comportamento degli altri ti ha influenzato e portato a sostenere una scelta piuttosto che un’altra.

FACCIAMO ORA UN ESEMPIO PRATICO:

Poniamo il caso tu ti trovassi di fronte ad un negozio pieno di persone e un altro in cui ce ne sono molte di meno. La tua mente molto probabilmente considererà il negozio affollato maggiormente affidabile rispetto a quello con poche persone, anche se questa considerazione non ha alcun fondamento logico. 

L’effetto gregge, quindi, attecchisce maggiormente in condizioni di incertezza. D’altra parte, quando a scegliere un’opzione non si è soli, ma si è accompagnati da altre persone che la pensano allo stesso modo e compiono le medesime scelte, ci si sente al sicuro. Questa sicurezza si traduce di conseguenza nella falsa credenza di aver fatto la scelta giusta. 

La verità, invece, è che quando agisci secondo l’effetto gregge non sei tu che stai scegliendo, ma sono gli altri che lo stanno facendo al posto tuo. Questo perché una scelta presuppone una tua personale autonoma valutazione, che può essere più o meno sostenuta dalla maggioranza e, soprattutto, senza che questo pregiudichi la validità delle tue decisioni.

Le ricerche della finanza comportamentale hanno dunque rivelato, nel corso degli anni, quanto le decisioni in materia di investimenti possano essere fortemente condizionate dal fattore emotivo e dal contesto entro il quale vengono prese, come ad esempio da proprie esperienze pregresse o dai consigli di amici e conoscenti.

L’esperimento svolto da Solomon E. Asch nel 1952, descritto nel suo testo Social Psychology, ha dimostrato quanto pesi il giudizio degli altri e quanto l’omologazione protegga dalle potenziali critiche.

Asch, dopo aver suddiviso i partecipanti in piccoli gruppi all’interno dei quali vi erano cinque suoi collaboratori, debitamente istruiti prima di procedere con l’esperimento, proiettò su uno schermo alcuni segmenti chiedendo a ciascun membro di ogni gruppo quale fosse il segmento più lungo. I collaboratori del professore, fornivano risposte deliberatamente sbagliate e nel 40% dei casi, gli altri individui tendevano a dare le stesse risposte dei collaboratori, pur essendo consapevoli di essere in errore. Questo spiega perché seppur consci del rischio di un possibile crollo del mercato (ad esempio nel caso di una bolla speculativa), gli investitori spesso scelgono di seguire l’operato degli “speculatori” piuttosto che uscire dal gregge e salvare in tempo il proprio investimento.

L’effetto gregge è quindi una tra le molteplici trappole mentali ampiamente descritte dalla finanza comportamentale, un condizionamento che porta ad agire come la massa, spesso senza pensare alle specifiche esigenze e caratteristiche personali.

In materia di investimenti è fondamentale rifuggire da tale comportamento e agire in maniera razionale e coerente con le proprie peculiarità.

Una strategia o una rigorosa disciplina di investimento potrebbero essere d’aiuto in tal senso per far sì che il cuore, l'emotività, non prenda il sopravvento sulla mente e soprattutto sui nostri risparmi.

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