Fiat Panda Elettra

Fiat Panda Elettra, l’auto arrivata molto prima di Tesla Motors

PREMESSA - #IoSonoPanda

Questo articolo è dedicato ad una versione particolare della mitica Panda, un'auto che, fin dalla sua nascita, nel 1980, è stata protagonista indiscussa dell'automobilismo moderno in Italia e nel mondo intero, e per certi versi ha fatto anche sicuramente scuola alla concorrenza.

Ma vallo a far capire a quei sudcoreani "scostumati" di Hyundai, che nel recente spot televisivo di debutto della nuova Kona N hanno pensato bene di inserire un fattorino intento nella consegna della pizza a bordo di una Fiat Panda. Qualche secondo dopo, l'iconica Auto italiana va in panne e perde fumo dal cofano. Ed è proprio in quel momento che un automobilista al volante della Kona N salva il ragazzo con la Panda e lo aiuta a portare la pizza al destinatario.

La dinamica dello spot ha fatto infuriare Lapo Elkann, presidente di Garage Italia, e anche responsabile della promozione del marchio di Fiat, che su Twitter si rivolge proprio al Marchio sudcoreano:

"Gli amici di Hyundai nella nuova pubblicità mostrano una Panda per la consegna della pizza che va in fumo. Amici…alla Panda esce del fumo solo per iniziare il decollo verticale". E ancora: "È triste nel 2021 vedere l’uso in pubblicità di certi stereotipi di scarso gusto. No all'ironia su le sue Eccellenze come la pizza e la Panda. Cara Hyundai Global Rispetta il nostro Paese, i Nostri Valori e la nostra Cultura. VIVA L’ITALIA SEMPRE".

Lo sfogo e la critica è corredata dall'hashtag #IoSonoPanda.

"Nello spot, Hyundai denigra la vettura della Fiat. Io non ci sto. Twittiamo #IoSonoPanda tutti insieme",

conclude Lapo. L'ennesima dimostrazione di quanto Elkann difenda la sua amata Italia.

E questo lo aggiungo io per i signori di Hyundai: quando siete nati voi, nel 1967, la Fabbrica Italiana Automobili Torino compiva già la bellezza di 68 anni; quindi prima di creare spot a cavolo, studiate, e soprattutto leggete qui sotto cosa aveva già pensato nel lontano 1990 l'azienda Fiat per la sua Panda (e in seguito per la Cinquecento), quando Tesla era ancora soltanto il cognome di un famoso e illustre inventore serbo (poi naturalizzato statunitense) e di auto elettriche o elettrificate non parlava nessuno. IMPARATE SIGNORI DI HYUNDAI, E POI, CASOMAI, DITE LA VOSTRA!

Nel 1990 Fiat elettrifica la ormai ben rodata Panda, trasformandola nella prima vettura elettrica prodotta in serie da un grande costruttore mondiale.

In questo articolo facciamo un salto indietro nel tempo, precisamente all'anno 1990, e vi parliamo della Fiat Panda Elettra, che segnò il primo passo di Fiat nell’allora avveniristico mercato dell’elettrico.

La Fiat Panda, presentata nell'inverno 1980, stava riscuotendo un ottimo successo già da dieci anni ed era ormai diventata l’utilitaria per eccellenza, amata da tutti gli italiani. Così nel 1990, Fiat, per concretizzare sempre di più il suo impegno sul fronte della tutela ambientale, decise di trasformarla in un modello elettrico a zero emissioni. Panda Elettra divenne la prima auto elettrica prodotta in serie da un grande costruttore mondiale.

Panda Elettra venne realizzata in collaborazione con l’austriaca Steyr-Puch sulla base della Panda 750 CL.

Fiat Panda Elettra

Dal cofano motore fu tolto il 750 Fire a benzina e istallato un propulsore elettrico a corrente continua con eccitazione in serie da 9,2 kW di potenza, che assicurava una coppia elevata anche a bassi regimi. L'energia elettrica veniva generata da dodici batterie al piombo da 6V: due erano collocate nel vano motore, mentre le altre dieci furono installate all'interno di un robusto contenitore d’acciaio che occupava la base del baule e lo spazio dedicato al divanetto posteriore, che venne eliminato, dando vita così ad una due posti.

Fiat Panda Elettra
Schema costruttivo Fiat Panda Elettra - Copyright FCA Heritage

La parte anteriore dell’abitacolo rimase pressoché invariata e rispecchiava l’allestimento CL, dal quale derivava, tranne che per la parte inferiore della plancia, dove si trovava il computer di bordo che forniva informazioni sullo stato di carica delle batterie.

Fiat Panda Elettra
Volante, plancia e quadro strumenti della Fiat Panda Elettra. (C) FCA Heritage

Inoltre, rispetto alla Panda CL a benzina, sulla Elettra venne implementato un circuito frenante rinforzato, le sospensioni furono tarate in modo differente e venne dotata di pneumatici maggiorati.

Il serbatoio della benzina venne comunque mantenuto per alimentare un piccolo bruciatore collegato al radiatore dell’impianto di riscaldamento, anch’esso conservato all’interno del vano motore. La trasmissione avveniva tramite il normale cambio a 4 marce della Panda, con relativa frizione. Sul tachimetro venivano quindi inseriti tre indicatori di velocità massima per i primi tre rapporti: rispettivamente 15, 25 e 40 km/h. Tuttavia in città, su strada piana, era possibile fare a meno del cambio mantenendo inserita sempre la terza marcia anche per le partenze da fermo. La Panda Elettra poteva raggiungere i 70 km/h con un passaggio 0-40 in 10 secondi e superare pendenze fino al 25%. Con una velocità di crociera media di 50 km/h, l'autonomia si attestava sui 100 km/h. Inoltre, la vettura era dotata di un dispositivo automatico di recupero dell'energia in frenata e discesa.

L’auto era dotata di serie di un caricabatteria automatico, che completava la ricarica in circa 8 ore e poteva essere collegato alla comune presa domestica da 220 V, 16 A.

Come dotazioni di serie la Panda Elettra proponeva i sedili con poggiatesta, le cinture di sicurezza con arrotolatore e lo specchietto retrovisore sul lato destro. La strumentazione di bordo era completa di contachilometri, indicatore di livello di carica delle batterie e cicalino di stazionamento, che suonava quando non veniva inserito il freno a mano con l'auto a motore spento.

Nel 1992 arriva la seconda versione di Panda Elettra

Nel 1992 nacque una seconda versione di Panda Elettra, che venne ulteriormente migliorata, e prese il nome di "Panda Elettra 2".  In questa nuova versione il motore fu portato a 17,7 kW e le batterie al piombo vennero sostituite da elementi al nickel-cadmio per offrire, secondo secondo il comunicato stampa ufficiale dell'epoca, il 50% in più di rapporto peso-potenza e una vita di oltre 2000 cicli di ricarica.

Oltre alle nuove batterie e al motore più potente del precedente, vennero implementate le seguenti migliorie:

  • Caricabatterie ridisegnato, più leggero e compatto, che trovava ora spazio nel cofano anteriore al posto della ruota di scorta;
  • Freno rigenerativo migliorato;
  • Pneumatici a basso attrito;
  • Griglia frontale ridisegnata.
  • Computer di bordo (mod. MTC MCC 4000), inserito nello spazio dell'autoradio mostrava la percentuale di carica, la corrente assorbita, la capacità delle batterie e la tensione della batteria ausiliaria.

Panda Elettra 2 rimase in produzione fino al 1998.

Perché non ebbe successo.

Il prezzo di lancio di Panda Elettra nel 1990 fu di 25.600.000 lire. Come accade anche oggi per le auto elettriche, questo modello era molto più caro rispetto a quelli con motore a benzina.

Panda Elettra era sicuramente un'auto innovativa, ma la poca autonomia reale, il prezzo elevato, ed il peso eccessivo, non le permisero di avere il successo che meritava. Oggi ci sono decine di modelli di auto full-electric sul mercato, e anch'esse non costano certo poco. Inoltre, seppure abbiano autonomie ben maggiori rispetto ai 100km dichiarati della Panda Elettra, non sono ancora pienamente soddisfacenti, o quantomeno in linea con il prezzo di acquisto. Però oggi, vista anche la maggiore sensibilizzazione non solo dei produttori, ma anche delle persone e dei governi alla eco-sostenibilità ed all'ambiente, le auto Full Electric hanno maggiore successo.

Erano altri tempi: infatti sono passati oltre trent'anni... e mi sento di dire che la Fiat era troppo avanti... tanto che gli stessi ingredienti che portarono all’insuccesso della Fiat Panda Elettra, decretandone il poco successo commerciale, sono quelli che oggi hanno fatto si che decine di modelli invadessero il mercato. La storia è questa...

All'epoca Panda Elettra trovò il suo maggiore utilizzo nel progetto "Elettra Park", patrocinato dalla città di Torino nel 1996.

La vettura inoltre sorprese i test driver della rivista Quattroruote per la sua silenziosità:

"dolcissima e assolutamente silenziosa: di gran lunga la vettura a trazione elettrica meno rumorosa che abbiamo mai provato, nella quale solo il rollìo degli pneumatici e il frusciare dell'aria contro gli specchietti sottolineano la marcia".

Anche alcune personalità di spicco dell'epoca si mostrarono entusiaste dopo aver provato la Panda Elettra: Ottavia Piccolo disse:

"Che meraviglia! È maneggevolissima; stupenda".

Gallerie immagini - Fiat Panda Elettra
Credits - FCA Heritage

Video ufficiale - Fiat Panda Elettra
Credits - FCA Heritage

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